Tutti i nostri gatti sono stati testati e vengono controllati nello stesso momento per il corona virus e sono sempre risultati ai test  tutti negativi...con esami PCR sia su sangue che feci . Nessuno entra con le scarpe in allevamento .. e non vi ha accesso nessun animale o persona dall'esterno. Ribadiamo ovviamente che i test potrebbero non rilevare un livello minimo di corona virus che in fase di stress potrebbe uscire fuori. La cosa importante è che il gatto anche fuori dall'allevamento venga tenuto con buon cibo.. non in fasi eccessive o frequenti di stress.. con un buon sistema immunitario... se tutte queste situazioni non vengono garantite al gatto.. né le norme di igiene e pulizia in casa e dal veterinario.. ciò potrebbe far sì che il gatto venga a contatto non solo con il corona virus..ma anche altri virus. Questo non deve causare allarmismo .. ma risponde al quesito come mai un gatto che provenga da un allevamento negativo possa in futuro essere positivo al virus. Ci teniamo a rassicurarvi che nel nostro allevamento abbiamo linee che ora hanno 8 anni di età.. dai quali abbiamo selezionato i nostri gatti. Sono linee sane , forti e non abbiamo mai avuto casi di fip in allevamento . La cosa importante è che il gatto abbia un buon sistema immunitario e che non venga sottoposto a continue situazioni di stress. Perché questo comporta un abbassamento delle difese immunitarie e possono sorgere in fase di stress situazioni fisiche che difficilmente sarebbero sorte in situazioni di serenità e calma . 

FIP

FIP = PERITONITE INFETTIVA FELINA

(in alcuni paesi stanno mettendo a punto un vaccino preventivo chiamato Primucell Fip che coprirebbe al 75%)

 

il problema fondamentale è quello della confusione riguardante questa malattia: cioè è molto difficile dimostrare che un gatto sia veramente ammalato di Fip. Credo l'unico modo per dimostrarlo è l'autopsia, ma ovviamente in quel caso è tardi per l'animale stesso, ma potrebbe accendere la campanellina d'allarme per eventuali altri gatti conviventi nella stessa casa.

 

Esistono dei test comuni dal veterinario che rilevano i coronavirus. Anche la Fip è un coronavirus grave, ma lo è p.es. anche un semplice Herpes. Se noi ci affidiamo unicamente a questo test, ci mostra che il gatto è affetto da un coronavirus,ma non dice se si tratta di Fip o di altro. questo normalissimo test, non si sa perchè lo chiamano fip-test, il che è assolutamente inesatto. la sua giusta denominazione sarebbe "coronavirus-test".

 

Esiste un test piu' attendibile che si chiami PCR/FIP, percio' se si cerca una risposta piu' precisa e si ha un sospetto, conviene fare questo test. il prelivo lo fa qualsiasi veterinario, ma il test stesso viene effettuato in un laboratorio specializzato. il vet solitamente ha un laboratorio di appoggio.

 

Percio' prima di proclamare che un certo gatto abbia la fip, intanto bisogna assicurarsi e accertare per escludere qualsiasi altra cosa. In piu' difamare un allevamento senza avere delle prove in mano, è scorretto e puo' costare parecchio in caso di denuncia per calunnia. Altra cosa importantissima: un semplice coronavirus test non sarebbe mai abbastanza per giustificare una eutanasia! come scritto anche qui sotto.

 

Questo è il mio personale contributo al problema, per evitare ulteriori confusioni, cito un testo trovato in internet che mi sembra preciso e completo.

 

"Questa malattia ha sempre un esito infausto nell'arco di pochi
mesi. Si manifesta con delle masse a carico di organi interni (forma secca) o piu' solitamente con una presenza di liquidi nell'addome (forma umida).

L'incidenza del contagio e' del 10-15%. Sono piu' esposti
al contagio i cuccioli, i gatti fino all'anno di eta' o i soggetti gia'debilitati.

Non esiste in Italia un vaccino valido ne' un test rapido
attendibile per evidenziare la FIP; la diagnosi sulla base dei soli sintomi puo' in alcuni casi essere errata per cui si consiglia sempre un approfondimento
tramite un esame specifico denominato PCR. Si consiglia vivamente di non sopprimere l'animale e si raccomanda di non diffonderel'informazione di "un gatto FIP" senza il supporto di unaanalisi strumentale.

Riportiamo qui indicazioni piu' approfondite per gli Accertamenti in caso di presunta FIP

Il coronavirus che in alcuni casi, a seguito di una mutazione, da' origine alla FIP e' molto diffuso: circa l'80% dei gatti che
vengono infettati non sviluppano poi la patologia ma, per un periodo di alcuni mesi o anche anni possono essere causa di contagio in quanto espellono il virus attraverso le feci.
 La presenza del virus nelle feci si puo' individuare in modo certo attraverso un esame di laboratorio detto PCR.
La positività di questo test non deve però intendersi come diagnostico di FIP, ma è indice del fatto che il paziente elimina il virus con le feci. Non vuol cioè dire che il gatto è ammalato di FIP, ma solo che potenzialmente può trasmettere UN Coronavirus(NON la FIP) ad altri soggetti.

Lo stesso esame (come altri: IFA, immunocromatografia) è eseguibile anche su sangue o liquidi organici. Su sangue hapraticamente lo stesso valore diagnostico per la FIP degli altri test, cioè la positivita' alla PCR non deve intendersi ne' come una diagnosi di FIP, ne' come un'indicazione predittiva che l'animalesviluppera' certamente la malattia, in quanto solo il 5-10% dei gatti che sono portatori del virus sviluppano poi la patologia.

Solo recentemente alcuni laboratori hanno messo a punto una metodica PCR particolare, che evidenzia il Coronavirus nelle cellule bianche del circolo ematico. Tale esame pare avere un maggior valore diagnostico rispetto alla PCR generica.

In conclusione è dunque opportuno comportarsi come segue:

- nei gatti che non presentano alcuna sintomatologia riferibile alla FIP il test PCR - come ogni altro test - non puo' dare indicazioni definitive, salvo confermare la presenza di un coronavirus generico e la sua eventuale eliminazione fecale. E' chiaro che, in questi casi,e' consigliabile isolare il gatto per alcuni mesi e, dopo questo periodo, ripetere il test. Deve essere altrettanto chiaro che e' molto facile in una colonia riscontrare dei casi di positivita', anche sino al 90% dei soggetti conviventi.

- Se invece è presente una sintomatologia (addome gonfio, presenza di masse a carico di organi interni, problemi neurologici, ecc) riferibile alla FIP, il solo strumento diagnostico e' l'esame citologico e/o istologico o la PCR eseguiti sugli organi, tessuti o liquidi organici interessati dalla manifestazione patologica. Questo esame e' sempre
consigliabile in quanto la FIP - che e' letale nell'arco di
pochi mesi - puo' presentare dei sintomi analoghi ad altre patologie che sono invece curabili.

E' sempre consigliabile comunque rivolgersi ad un centro
veterinario specializzato per ottenere ulteriori chiarimenti."

Il paragrafo relativo alla FIP e' stato scritto su indicazioni del
Dr. Stefano Bo, Responsabile Scientifico di Elleviti sas, Laboratorio Veterinario Torinese.